Nono appuntamento di “Fuori Campo alle 11”, Valentina Marchesi racconta il “Progetto fuori campo: una risposta innovativa al fenomeno del Drop-Out sportivo”.

La nona puntata di “Fuori Campo alle 11” è stata interamente dedicata ad una delle quattro iniziative principali dell’associazione di Fuori Campo 11 ovvero il “Progetto Fuori Campo: una risposta innovativa al fenomeno del Drop Out sportivo”. Valentina Marchesi, psicologa dello sport, ha guidato l’appuntamento odierno, illustrandoci come si è svolto e quali sono gli obiettivi di questo ambizioso progetto che dalla prossima stagione sportiva arriverà alla sua quinta edizione. Con lei in studio hanno dialogato Barbara Fontanesi, fondatrice dell’associazione e creatrice del progetto Drop-out, Matteo Piacenti, attore della compagnia teatrale Quinta Parete, e Stefania Riccò, insegnante e coordinatrice della scuola di danza Altro Ritmo Tonika di San Cesario.

Il progetto Drop-Out nasce ormai più di dieci anni fa da un’idea di Barbara Fontanesi, fondatrice dell’associazione Fuori Campo 11, che, come da lei dichiarato, ha deciso di dar vita ad un progetto completamente dedicato al sostegno della vita sportiva giovanile: «subito dopo il mio ritiro ho pensato molto a tutti quei ragazzi che per varie ragioni, fra cui quella di non poter raggiungere alti livelli, in un’ età così critica come l’inizio dell’adolescenza abbandonano l’attività sportiva. Perciò circa dieci anni fa ho iniziato questo ambizioso progetto di supporto per le società sportive e per i ragazzi stessi». Subito dopo ha preso la parola il secondo ospite della puntata, Stefania Riccò, la quale ci ha raccontato l’impatto che il progetto Drop-Out ha avuto nel corso della scorsa stagione sui ragazzi della sua scuola di danza a San Cesario: «mi avevano parlato molto bene di questa iniziativa – dice l’insegnante e coordinatrice della scuola di danza Altro Ritmo Tonika – specialmente dal punto di vista della coesione e della motivazione dei ragazzi durante e dopo le attività proposte. E così, visti gli ottimi risultati che avevo potuto osservare altrove, ho deciso di portare il progetto Drop-Out anche nella mia scuola di danza. Come mi aspettavo ha avuto un impatto molto positivo e coinvolgente per i ragazzi sotto moltissimi aspetti che vanno ben oltre l’aspetto sportivo, ma che riguardano più in generale la vita e lo stare insieme agli altri». Successivamente Stefania ha proseguito indicando specificamente dal punto di vista tecnico e sportivo i benefici che ha visto e raccolto presso i suoi ragazzi: «secondo me, questo progetto è stato fondamentale perché è riuscito a trasmettere a molti ragazzini i giusti valori dello sport come il mettersi in gioco per competere in modo sano al fine di crescere prima di tutto come persone. Ho apprezzato moltissimo il fatto di rivalutare in questi termini l’attività e l’esperienza sportiva che non è stata più soltanto record e risultati». Su questo importante aspetto si è anche soffermato il terzo ospite di giornata, Matteo Piacenti attore di Quinta Colonna, che ha collaborato al progetto Drop-Out attivamente all’interno di una serie di incontri per veicolare anche attraverso metodi apparentemente inusuali valori fondamentali in più ambiti creativi dal teatro allo sport. «Per noi ciò che conta di più è la crescita personale dei nostri ragazzi – ha detto – l’aspetto educativo è la nostra priorità. Il mettersi in gioco nelle nostre attività è un tema centrale focalizzato specialmente sul team-building, un obiettivo individuale e collettivo importantissimo per la formazione sportiva e comportamentale dei giovani atleti e non. In questo modo è stato possibile per molti ragazzi capire come la competizione, che sia teatrale oppure sportiva, ha dei valori comuni e rintracciabili in più aspetti della propria vita. Sicuramente per noi è stato importantissimo il momento dedicato alla creatività, uno dei tanti elementi trasversali nella vita di ognuno di noi che può toccare lo sport come la recitazione». Alle sue parole si è anche unita Barbara Fontanesi per sottolineare come il teatro sia stata un’opportunità molto preziosa all’interno degli incontri del progetto anche dal punto di vista dell’emotività: «il teatro può essere molto utile per l’elaborazione delle emozioni – ha spiegato– come ogni sportivo sa, possono essere un fattore molto determinante nello sport. Riguardo invece il team-building è stata molto interessante anche la sfida master-chef perché ha dato modo ai ragazzi di comportarsi da squadra ai fornelli come in campo».
Infine, è intervenuto anche un ospite d’eccezione, Luca Basile, rappresentante dell’associazione Enjoy Basket Arzanese di Arzano (Napoli) che ha parlato della sua realtà sportiva e delle motivazioni che lo hanno spinto ha rivolgersi a Fuori Campo 11 per far fronte al fenomeno dell’abbandono sportivo, purtroppo molto diffuso nella periferia nord di Napoli. «Ho conosciuto Fuori Campo 11 online – ha spiegato – e sin da subito ho pensato che le loro proposte ben strutturate sarebbero state l’ideale per la nostra associazione e il nostro territorio. Nella periferia nord di Napoli c’è una cultura sportiva popolare esasperata, che guarda allo sport non nella maniera giusta. Proprio per quel il fenomeno del Drop-Out è molto diffuso perché i giovani si rapportano con lo sport solo in funzione dei risultati o nel rincorre il sogno di diventare un campione, senza considerare quanto l’attività sportiva possa essere salutare nel loro percorso di crescita e di formazione personale». Prima di chiudere definitivamente il dialogo Valentina ha introdotto il tema dei genitori, prossimo obiettivo del progetto Drop-Out che sicuramente in futuro cercherà di attivare dei percorsi condivisi tra genitori e figli per far riscoprire ai più grandi il giusto modo di accompagnare i propri figli nel percorso sportivo.

Prossimo appuntamento : “Fuori Campo alle 11” ritornerà il prossimo sabato, 20 giugno, sempre alle ore 11:00 con Sabrina Severi, biologa e mamma della Run 5:30, che potrete seguire come di consueto in diretta sulla pagina Facebook e sul canale YouTube dell’associazione .