Sesto appuntamento di “Fuori Campo alle 11”, Valentina Marchesi intervista Raphaela Lukudo: «le mie parole chiave sono pazienza, consapevolezza e ascolto»

In occasione della sesta puntata di “Fuori Campo alle 11”, la nostra rubrica dedicata alle vite dei grandi atleti, la psicologa dello sport Valentina Marchesi ha avuto il piacere di dialogare con Raphaela Lukudo. Le questioni affrontate hanno toccato i punti salienti della vita e della carriera di Raphaela dal suo avvicinamento al mondo dell’atletica leggera al bronzo conquistato lo scorso anno nella 4×400 indoor. In conclusione la velocista ha parlato anche delle sue prospettive future e in particolare della sua preparazione per le Olimpiadi 2021 

Dimostrando sin dalle prime battute chiarezza e determinazione, Raphaela Lukudo ha iniziato dalla sua vita personale: «sono nata ad Aversa, ma piccolissima sono arrivata a Modena, dove sono cresciuta e dove tuttora vivo. A 16 anni mi sono trasferita in Inghilterra per un breve periodo e quella per me è stata un’esperienza fondamentale per la formazione come persona. Lì ho imparato a conoscere il valore del confronto e ad imparare ad adattarmi ai cambiamenti. Allontanarmi da casa non è mai facile, specialmente durante l’adolescenza, ma alla fine sono molto felice ora di aver avuto la possibilità di fare quel viaggio perché ho scoperto cose che ancora oggi conservo nella mia carriera da professionista». Di seguito ci ha parlato del suo rientro a casa e dell’inizio della sua carriera da atleta professionista che è stato immediatamente dopo la fine delle scuole superiori: «Finite le scuole sono subito entrata nell’esercito per potermi dedicare a tempo pieno solo alla mia grande passione, l’atletica. Contemporaneamente, però, mi sono anche iscritta all’università perché lo studio è e sarà molto importante per il prosieguo della mia carriera anche dopo la fine dell’attività sportiva». Non a caso, poco dopo queste parole, la Lukudo ha proseguito parlandoci del suo rapporto con la scuola e dell’importanza di saper conciliare studio e sport: «per me studiare non è stato sempre facile, ma ho sempre capito e saputo che la cosa migliore sarebbe stata quella di portare avanti entrambe queste attività. Lo sport e la scuola infatti non sono due poli opposti e l’una non esclude l’altra». A conferma di questo e con grande sorpresa è intervenuta l’ex professoressa di educazione fisica di Raphaela, Paola Palumbo, la quale per prima la notò in occasione di una competizione studentesca, avviandola all’atletica leggera: «Raphaela aveva circa 12 anni e in occasione dell’iniziativa “Il ragazzo e la ragazza più veloce di Modena” ho notato subito il suo grande talento, infatti senza aver mai fatto attività sportiva prima si classificò terza. Da lì è iniziata la sua storia d’amore con l’atletica leggera, ad oggi la sua più grande passione». Paola ci ha dato conferma di quanto detto dalla sua ex alunna, sottolineando il grande impegno di Raphaela, la quale è stata posta sin da piccola difronte a scelte molto importanti: «fare delle scelte è inevitabile ad incerto punto della vita, io ho dovuto iniziare a scegliere già da ragazzina rinunciando a buona parte della mia vita sociale. Non è stato bello né tantomeno semplice, ma sono soddisfatta di tutti i sacrifici fatti».
In conclusione, Valentina e Raphaela si sono concentrate sul futuro della velocista azzurra, parlando delle difficoltà del presente e degli obiettivi che a causa dell’epidemia di Coronavirus sono stati forzatamente spostati al 2021. «Per quanto mi riguarda gli obiettivi che avevo non sono cambiati – spiega Raphaela – li ho solo posticipati e in questi mesi, nonostante il lockdown, ho continuato ad allenarmi. Il mio sogno sono le olimpiadi e farò di tutto per poter arrivare a rappresentare ancora una volta e su quel grande palcoscenico il tricolore». Prima del termine del confronto Raphaela ha approfondito il suo rapporto con l’atletica per trasmettere ai più giovani i valori che l’hanno guidata durante il suo percorso di crescita: « Correre per me è tutto, mi aiuta a sentirmi bene e fugare i brutti pensieri. L’atletica mi ha insegnato ad aver pazienza, consapevolezza e ascolto. Non a caso ho gareggiato e continuerò a correre la staffetta, una specialità di squadra in cui tutti i componenti della squadra sono importanti, arrivando a comporre un unico corpo. Il passaggio del testimone è la dimostrazione fisica del nostro spirito di squadra che si fonda sulla fiducia reciproca, elemento importantissimo in pista come nella vita».

Prossimo appuntamento : “Fuori Campo alle 11” ritornerà il prossimo sabato, 30 maggio, sempre alle ore 11:00 con la pluricampionessa di pallavolo Manu Benelli che potrete seguire come di consueto in diretta sulla pagina Facebook dell’associazione .