A pochi giorni dall’inizio del progetto “Fuoriclasse una risposta innovativa al fenomeno del drop-out scolastico” presso la scuola secondaria di primo grado “Parco Ducale”, appartenente all’Istituto Comprensivo Sassuolo 2 Nord, è intervenuta l’assessore con delega alle Politiche Sociali, allo Sport e alle Politiche Giovanili del Comune di Sassuolo, Sharon Ruggeri. Di seguito riportiamo le sue dichiarazioni.
Il Comune di Sassuolo è sempre stato al fianco di Fuori Campo 11 in questi anni, a cosa si deve questo legame?
«E’ un legame forte. Un legame fatto di condivisione, di cultura, di finalità, d’importanza di valori e di valorizzazione delle capacità delle singole persone. La valutazione delle proposte pervenute da Fuori Campo 11 è stata comune, con uno scambio di possibilità, di disposizioni, di spazi comunali ma anche di collaborazione con realtà locali che potessero contribuire al progetto ampliando per quanto possibile la rete associativa».
Scuola e sport all’insegna della collaborazione e del gioco di squadra in tempi di Coronavirus.
«E’ diventato particolarmente complicato parlare di gioco di squadra nel contesto di attualità in cui viviamo in questi mesi. Le difficoltà dell’emergenza sanitaria hanno letteralmente travolto come uno tsunami il mondo sportivo e scolastico. Rafforzare in qualche modo il valore e la potenza del gioco di squadra con metodi differenti è un’opportunità che, per fortuna, la tecnologia ci consente di fare. Dobbiamo assolutamente dare importanza alla coesione sociale e appunto di squadra. Proprio in questo momento di lontananza forzata la potenza della squadra e del sostegno reciproco sono le fondamenta per una futura società ricca di valori come, ad esempio, il mutuo soccorso per il raggiungimento di un obiettivo comune, il sacrificio e il valore della collaborazione».
Il progetto Fuoriclasse che opportunità può rappresentare per i ragazzi di Sassuolo?
«Il progetto Fuoriclasse rappresenta per i ragazzi di Sassuolo una visione allargata dell’abbandono sportivo e scolastico, mi spiego meglio: dare la possibilità ai ragazzi di capire la grande importanza che ha la cultura, lo studio, lo sport. “Mens sana in corpore sano” recita la locuzione latina di Giovenale nelle Satire. Un insegnamento che va anche oltre l’importanza prettamente “sportiva” del progetto; insegnare ai ragazzi a non mollare mai, a credere prima di tutto in loro stessi e nelle loro capacità: credere di poter realizzare i proprio sogni con le loro forze e le grandi potenzialità che possono esprimere».