Nuova stagione Fuori Campo…

L’ occasione è di quelle da non perdere per dare inizio ad una nuova serie di eventi Fuori Campo e per aprire il consueto appuntamento della stagione, prendo spunto dalle parole del filosofo Franco Bolelli che ho avuto il piacere di conoscere qualche mese fa. Che nessuno se la prenda, ogni riferimento è davvero puramente casuale ma la libertà di espressione, elemento indispensabile per lo sviluppo personale e di conseguenza della collettività a cui fa riferimento Franco, sembra stia diventando un bene prezioso più che mai a rischio!

Lo vediamo in tutti gli ambienti… anche i più aperti e disponibili. Ed anche lo sport non è esente da questa pesantezza, da questa cultura della “bassa velocità” che sembra rallentare, in virtù di vecchie logiche, quei cambiamenti e quelle aperture di cui invece avrebbe molto bisogno.

Non basta dire di lavorare coi giovani per sentirsi a posto con la coscienza. Tutti noi che operiamo nel settore siamo chiamati a gesti di coraggio e di aperture… di nuove visoni.

E cosi… ai tifosi dei dribbling straordinari, dei colpi d’attacco imprevisti, degli slalom veloci, dedico questo pensiero di Franco che ringrazio a distanza.

“Essendo incompatibile con qualunque struttura e organizzazione, ho sempre pensato di essere io fuori posto. Ok, adesso basta. Adesso ho l’assoluta certezza che le strutture e le organizzazioni sono il male. Vedo persone splendide che dentro strutture e organizzazioni –gruppi, aziende, identità definite- soffocano, soffrono, sono costrette a viaggiare a velocità molto basse. La logica degli equilibri interni toglie ritmo ed energia agli slanci. E’ sempre stato così, credo: ma oggi –in un mondo fatto di dinamismo, flessibilità, connessioni a tutto campo- le strutture organizzate sono il limite mortale per lo sviluppo di persone e idee e progetti. Dobbiamo essere ronin, ninja. Dobbiamo aggirare in elegante dribbling e colpire duro la logica stessa delle strutture e delle organizzazioni” Franco Bolelli – filosofo