SPORT E POST-CARRIERA, UNA SFIDA IMPEGNATIVA TRA PREGIUDIZI E NUOVE PROSPETTIVE NELL’ESPERIENZA DI MAURO BERGAMASCO

MODENA – In occasione della quinta puntata di “Fuori Campo alle 11”, Barbara Fontanesi incontra Mauro Bergamasco, ex rugbista della Nazionale Italiana ed ex campitano delle Zebre di Parma, oltre che coach trainer e formatore esperienziale, per parlare di sport e post-carriera.

“I giocatori non smettono mai di giocare” è il motto ufficiale di Fuori Campo 11 a cui la presidente Fontanesi è da sempre molto attaccata perché trasmette la chiara volontà dell’associazione di portare i valori dello sport nella vita quotidiana, dunque, ben oltre il campo di gioco, per lanciarsi alla scoperta continua di nuove risorse per accrescere il benessere dell’individuo e delle collettività, ove ognuno di noi si ritrova quotidianamente a vivere e a lavorare. Pertanto, in occasione della quinta puntata di “Fuori Campo alle 11”, Barbara Fontanesi ha intervistato Mauro Bergamasco, ex rugbista della Nazionale Italiana ed ex campitano delle Zebre di Parma, per approfondire insieme a lui queste tematiche a partire dal momento cruciale per eccellenza di ogni sportivo, il post-carriera.
«Ho iniziato a programmare il mio ritiro nel 2013, quando ero alle Zebre», ha detto l’ex campione azzurro, rompendo gli indugi, per poi proseguire spiegando la sua scelta: «così, avendo avuto la possibilità di scegliere, decisi di smettere col rugby competitivo solo dopo il mondiale 2015. Prendere questa decisione non è stato affatto semplice, perché per chi come me aveva solo il rugby ha significato reinventarsi completamente. Infatti, ritengo che prepararsi al post-carriera sia un momento cruciale, specialmente a livello personale, ma sentivo che ormai era giunto il momento di cambiare e così ho iniziato a predisporre il mio futuro». Subito dopo ha spiegato le difficoltà che si possono incontrare in un momento decisivo per la propria vita come quello, in cui è fondamentale scegliere le persone giuste per fissare dei nuovi obiettivi chiari da raggiungere. «Partendo dal presupposto che oggi c’è molta più consapevolezza e che quindi molti ragazzi iniziano sin da giovani a pensare a cosa fare dopo la carriera da atleta impegnandosi negli studi, è altrettanto vero che in ogni caso la cosa migliore è non pensare di poter fare tutto da soli. – ha detto –Appoggiarsi alle persone giuste è fondamentale per formare e arricchire i tuoi obiettivi in modo chiaro, dal momento che se non si ha già in mano qualcosa di concreto sono le uniche che possono aiutarti a trovare una strada da seguire in base alle tue competenze, acquisite nel corso di una lunga carriera». Infine, Bergamasco è entrato nel vivo delle attività che tuttora lo impegnano nelle vesti di educatore e counselor, raccontando le sue iniziative: «A seguito del ritiro, ho iniziato a dedicarmi a tempo pieno alle attività di educatore e di formatore sia in ambito sportivo, con il mio Education&sport Campus, che extra-sportivo, a livello aziendale. Il campus – prosegue – è un progetto che vuole educare allo sport per creare buone abitudini e ottime relazioni interpersonali da poter portare anche fuori dal contesto sportivo specifico. Mentre per quanto riguarda la mia attività di formatore aziendale ho avuto esperienze in cui sia livello individuale che collettivo sono stato chiamato da svariate imprese per creare le condizioni utili all’automiglioramento di un singolo o di un intero team dell’azienda». 

Prossimo appuntamento: “Fuori Campo alle 11” ritornerà domenica 7 febbraio 2021 con nuovi ospiti, che potrete seguire come di consueto in diretta sulla pagina Facebook e sul canale YouTube dell’associazione.