Quarto appuntamento di “Fuori Campo alle 11”, intervista alla tennista Adriana Serra Zanetti: «lo sport insegna ad affrontare la vita»

Nella mattinata di oggi è andata in scena la quarta puntata di “Fuori Campo alle 11”, ospite la campionessa modenese di tennis Adriana Serra Zanetti che, dialogando con Barbarba Fontanesi e la psicologa della sport Valentina Marchesi, ha ripercorso la sua carriera e infine ci ha parlato del suo presente , dalla sua attività di allenatrice all’emergenza COVID-19, che ha fermato anche lei e i suoi ragazzi.

Campionessa nazionale, prima italiana ad aver raggiunto i quarti di finale all’Australian Open ed ora allenatrice di Tennis presso il circolo Tennis Modena nella sua città, Adriana Serra Zanetti è stata e continua ad essere un esempio per tutti i giovani sportivi che si affacciano al mondo dello sport e in particolare del tennis. “Ho iniziato a giocare a 7 anni – racconta la Serra Zanetti– e già dentro di me portavo la passione per il tennis che è stata determinante e che continua ad essere decisiva per la mia vita. Dall’età di 11 anni ho iniziato anche con le prime competizioni e da lì ho coltivato il sogno di diventare una delle prime 100 del mondo. Poi ho vinto i primi titoli nazionali e non mi sono più fermata». Dagli esordi Adriana è passata a parlare del rapporto con la sua famiglia e dell’importanza delle scelte fuori e dentro al campo: «nella mia carriera sono stata costretta a dover fare delle scelte come del resto ognuno durante la propria vita. Sicuramente non è stato facile, ma alla fine tra dubbi e paure ho abbracciato la mia chiamata e giovanissima ho lasciato la comfort-zone di casa per l’Argentina. Da quel momento è iniziata la mia carriera da professionista. Per la mia famiglia non è stato altrettanto facile, le incertezze erano tante , ma il sostegno di mamma e papà non è mai mancato, nonostante la loro assenza in alcuni contesti». Poco dopo ha fatto acne alcune considerazioni sulla sorella Antonella, «la quale ha intrapreso poco più tardi la carriera da tennista e, seppur percorrendo un percorso leggermente diverso, alla fine ci siamo rincontrate condividendo lo stesso coach e arrivando a giocare insieme il doppio e la FED Cup». Continuando nella disamina della sua grande carriera, Adriana ha anche fatto un focus su sé stessa e sulla condizione in cui si vengono spesso a trovare molti atleti sempre alle prese con le proprie difficoltà e con i propri obiettivi da raggiungere. “Avere dei traguardi da raggiungere penso sia il pane quotidiano per ogni atleta – prosegue – sin da ragazzina scrivevo sul mio diario i sogni da raggiungere ogni anno. Questo mi ha aiutato molto da adulta per formulare correttamente gli obiettivi a breve, medio e lungo termine». Riguardo alle difficoltà incontrate ha precisato che «ne esistono di due tipologie: quelle incontrate durante una partita e quelle  in cui si può incappare più in generale nel corso di una stagione o di una carriera. Durante un match si può far fronte ai problemi concentrandosi sul presente, respirando con calma ed eseguendo con cura i propri rituali, ma è altrettanto importante guardare il proprio avversario, sfruttando i suoi punti deboli. Durante una carriera, invece, è necessario avere molta pazienza e determinazione, dando fiducia al lavoro svolto in allenamento, unica strada per il successo». A proposito di questo ha fatto riferimento anche ai capitani e agli allenatori incontrati durante tutti gli anni della sua lunga carriera, in particolare ha citato i capitani che l’hanno guidata nelle sue diverse partecipazione alla FED Cup, ovvero Panatta, Raffaella Reggi e Corrado Barazzutti che pur seguendo approcci diversi la hanno sempre aiutata e dai quali ha saputo trarre elementi preziosissimi per il suo gioco. In seguito ha parlato anche dei suoi tre grandi coach: Massimo Bontempli, col quale è cresciuta, Giorgio Todero, insieme al quale ha fatto il salto nei professionisti in Argentina e che è stato un secondo padre per lei, e infine Pat Remondegui, il suo ultimo allenatore col quale ha compiuto l’ultima grande risalita nel ranking mondiale arrivando sino al 38esimo posto. Anche da loro ha appreso modi, strategie ed atteggiamenti diversi che hanno modificato il suo tennis ed hanno influenzato la sua carriera da allenatrice. Passando al presente, Adriana è tornata finalmente nella sua città, Modena, dove vive e dove ha iniziato una soddisfacente carriera da coach presso il circolo Tennis Modena: «appena ho finito la mia carriera da giocatrice non ci ho pensato due volte ed ho iniziato subito ad allenare. Forse col senno di poi mi sarei presa qualche mese per riposare, ma alla fine sono molto contenta di essere qui dove sono ora perché la passione è ancora tanta come del resto la voglia di puntare sempre in grande». Infine, come sottolineato all’inizio, Adriana ha fatto un’ultima considerazione sui giovani che ora allena, delineando anche percorsi futuri per lo sviluppo sportivo individuale e collettivo per i ragazzi di oggi: «lo stop forzato causato dal COVID-19 è stato molto brusco, ma effettivamente ha rallentato un poco i ritmi in cui siamo soliti vivere facendoci riflettere e dandoci la possibilità di ritrovare quella genuina passione che ci spinge ogni settimana sui campi. Da qualche giorno ho rivisto alcuni dei miei giocatori e, anche se la forma e l’aspetto tecnico sono ancora indietro, li ho visti motivati come mai prima per tornare presto a fare sport. Personalmente durante questi mesi di “reclusione” mi sono resa conto quanto lo sport sia importante per i nostri figli e i nostri ragazzi che troppo spesso vengono ad essere sovreccitati da tanti stimoli, disperdendo le proprie energie. Dobbiamo cercare  di ottimizzare il tempo dei nostri giovani per metterli nella posizione di poter portare avanti sempre l’attività sportiva perché lo sport ti insegna a vincere, ad accettare le sconfitte ed in altre parole a vivere».

Prossimo appuntamento : “Fuori Campo alle 11” ritornerà il prossimo sabato, 16 maggio, sempre alle ore 11:00 con le protagoniste della Nazionale di Pallavolo Sorde, Alessandra Campedelli (il coach) e Alice Tomat, che potrete ascoltare come di consueto in diretta sulla pagina Facebook dell’associazione .